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Da concavo a convesso: portare in superficie la singolarità bodoniana di un collezionismo nascosto

I libri dell’Infante Antonio Pascual de Borbón entrarono a far parte della Biblioteca Reale Privata alla sua morte nel 1817. Oggi il catalogo elettronico della Biblioteca Reale, Ibis, permette di localizzare le copie che gli appartenevano e che sono identificate dagli ex-libris e dai super libros con le cifre dell’infante, grazie alla codifica del blocco delle note (provenienza) e del nome nel blocco dei legami all’intestazione

Il catalogo permette quindi di accedere a una collezione storica, una delle tante che compongono una biblioteca reale. Tuttavia, individualizzare la proprietà degli esemplari non significa differenziare, con una propria dimensione e singolarità, ciò che in realtà è: una collezione speciale, rappresentativa di un pregiato collezionismo reale nell’ambito del profilo dei Borboni spagnoli.

La rarità dei libri di Antonio Pascual de Borbón che oggi fanno parte della Biblioteca Reale oltrepassa la sua origine: essi furono selezionati dall’infante stesso nel suo testamento del 1817 per Ferdinando VII, suo nipote il re. Vale a dire, questo fondo bibliografico è ciò che un principe considerava fosse suscettibile nella sua libreria di cambiare il grado per diventare parte della biblioteca privata del re. La prima caratteristica eccezionale e la sua singolarità risiedono nel fatto che esprimono la percezione interna di un concetto simbolico – la biblioteca del re – differenziato dal collezionismo privato.

A causa di questo fatto concettualmente rilevante, la semplice identificazione degli esemplari che è quello che permette il catalogo IBIS è riduttiva e priva di significato.

Investigación presentada en la Jornada de Estudio dirigida por el prof. Lorenzo Baldacchini :

Le collezioni speciali: esperienze ed orizzonti

Giornata di studio. Roma, Biblioteca Nazionale, 14 ottobre 2022

Programma

Saluti delle autorità (Direttore Biblioteca Nazionale, Presidente AIB nazionale/regionale)

Lorenzo Baldacchini, Introduzione

Fiammetta Sabba, La valorizzazione dei fondi librari per il “cultural public engagement” nella cornice della convenzione di Faro

Alberto Petrucciani, Catalogare per i cataloghi generali, catalogare per gli specialisti

Lucia Sardo, Il trattamento catalografico dei fondi personali

Chiara De Vecchis – Francesca Ghersetti, La valorizzazione del patrimonio nell’ottica della public history: spunti e buone pratiche

Maria Luisa Lopez Vidriero Abello, Da concavo a convesso: come portare in superficie la singolarità bodoniana di un collezionismo nascosto

Mattea Gazzola, La città visibile. Le collezioni speciali della Biblioteca Bertoliana, riflesso degli interessi culturali di Vicenza

La lectura incunable de don Antonio Pascual de Borbón

Entre los años 1815 y 1816 se abre un expediente para averiguar el paradero de dos cajones de libros impresos en el siglo XV del infante don Antonio Pascual. Habían salido de Madrid en 1813 para reunirse con su propietario en el castillo de Valençay. Cinco años atrás, el 3 de mayo de 1808, Antonio Pascual, hermano menor de Carlos IV y último miembro de la familia real en abandonar la corte, se había despedido de la Junta Suprema en dirección a un exilio familiar dorado en el castillo del príncipe Tayllerand, su excepcional anfitrión y cancerbero, con un “Dios me la dé buena. Adiós, señores, hasta el valle de Josafat” . Los impresos perdidos en la aduana de Bayona, en 1813, eran exclusivamente incunables, ciento once;
un fondo muy significativo para una librería privada y que, de entrada, explicaba que Fernando VII pusiese en marcha la maquinaria administrativa que permitiera localizar los incunables de su tío.